
TERNI – Per permettere lo svolgimento dei controlli le scuole ternane rimarranno chiuse all’attività didattica fino a sabato compreso, mentre verranno riaperte domani in altri comuni della provincia tra cui Orvieto, Narni e Amelia.
Fino ad ora nessuna problematica è emersa dai controlli post-sisma svolti nelle scuole superiori di competenza della Provincia di Terni, disposti dopo le scosse di ieri. Questa mattina i tecnici hanno visionato il liceo classico, gli scientifici Galilei e Donatelli, il magistrale e l’Itis, a Terni, oltre ai poli scolastici di Narni, Orvieto e Amelia.
La situazione – spiega la dirigente del settore edilizia scolastica, Donatella Venti – è uguale a quella esistente prima degli eventi sismici di ieri, pertanto non ci sono particolari
criticità”.
Nel pomeriggio le ispezioni si sono spostate al Federico Cesi, al Casagrande e all’Ipsia, mentre domattina sarà la volta del liceo artistico Metelli, sempre a Terni.
Questa mattina hanno preso il via anche i controlli disposti dai Comune di Terni per verificare l’agibilità dei 63 edifici scolastici di competenza.
Dieci le squadre di tecnici valutatori in azione, per 20 persone totali, in base a quanto deciso dal Centro operativo comunale della Protezione civile e dall’assessorato ai Lavori pubblici. Per dar luogo anche a una migliore azione di monitoraggio dello stato degli edifici – è spiegato in una nota di Palazzo Spada – si è deciso di utilizzare per ogni edificio scolastico la squadra di valutatori già impegnata nelle verifiche che si sono succedute dal 24 agosto 2016 ad oggi.
Intanto si registra la presa di posizione dei sindacati. Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola di Terni denunciano l’assoluta mancanza di coordinamento che si è realizzata nella gestione della nuova emergenza terremoto per le scuole sul territorio provinciale. Alcuni Comuni hanno infatti scelto la via della chiusura tout court, mentre altri hanno adottato la soluzione della sospensione dell’attività didattica, costringendo così il personale Ata a svolgere normalmente la propria attività lavorativa. Questo ha generato non poca confusione tra i lavoratori e le lavoratrici e creato evidenti condizioni di disparità di trattamento che ci sembrano assolutamente ingiustificate. Flc Cgil, Cisl scuola e Uil scuola chiedono dunque che in futuro situazioni del genere non si determinino più, anche attraverso un preventivo coinvolgimento delle stesse organizzazioni sindacali, al fine di tenere in dovuta considerazione il punto di vista delle lavoratrici e dei lavoratori del settore.