
“L’intervento istituzionale non si sta dimostrando all’altezza dell’emergenza”. E’ un attacco frontale quello del segretario provinciale della Cgil di Perugia, Filippo Ciavaglia sulla sistemazione degli sfollato post terremoto. “In questi giorni – scrive – la Cgil è stata costantemente a contatto con le persone terremotate dell’Umbria, sia nelle zone del cratere sismico, che negli alberghi dove sono stati trasferiti gli sfollati”. Dal confronto con le persone e dall’osservazione diretta delle realtà colpite dal sisma, secondo Ciavaglia: “è evidente che la mancanza di coordinamento e coinvolgimento delle forze sociali, che è stata al contrario la vera forza dell’esperienza del 1997, che va riattivata”.
Per Ciavaglia, ad oltre due settimane dalla scossa del 30 ottobre, la strategia non può più essere quella di tenere le persone negli alberghi: “Quella poteva essere una soluzione tampone per le prime 24-48 ore – ha detto il segretario – ma oggi bisogna necessariamente predisporre degli alloggi alternativi sul posto, e ci risulta che ci sia un’ampia disponibilità di container in Italia per soddisfare questa esigenza”.
Nel frattempo la Cgil si è attivata creando una base logistica nel centro sociale di Vallo di Nera. “Quello sarà il nostro punto di riferimento operativo per la nostra azione – ha detto Ciavaglia – e ci permetterà di continuare a stare sul territorio mettendo a disposizione le nostre risorse umane e materiali”.