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Terremoto, al via la ricostruzione leggera: firmate le ordinanze. Marini: “Burocrazia zero”

“A soli tre mesi dall’inizio della crisi sismica, e ad un mese dalla drammatica scossa del 30 ottobre, sono state firmate e pubblicate le ordinanze del Commissario straordinario Vasco Errani che di fatto consentono l’avvio della ricostruzione degli edifici lievemente danneggiati. Si tratta di un atto di grandissima importanza perché ci permette, mentre continuiamo nell’azione di assistenza alle popolazioni, di far partire parallelamente la ricostruzione”. Lo dice la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, anche nella veste di vice commissario per la ricostruzione, commentando le tre ordinanze firmate dal Commissario straordinario, Vasco Errani, relative a interventi di ripristino di immobili con danni lievi, alla delocalizzazione immediata e temporanea di stalle, fienili e altre strutture agricole dichiarate inagibili, e per la ripartizione del personale tecnico ed amministrativo da assumere a supporto delle strutture che si occupano di ricostruzione.
“Per la prima volta – prosegue Marini – cittadini, imprenditori, titolari di attività economiche, ed altri soggetti, possono avviare da subito gli interventi per la riparazione dei danni, senza peraltro doversi far carico di anticipazioni economiche, sia per ciò che riguarda la progettazione che la realizzazione degli interventi, ciò in virtù dell’accordo tra Stato e sistema bancario che garantirà il pagamento diretto a professionisti e imprese dei relativi costi. Ma ancor più importante e significativo è il fatto che ciò avverrà ‘a burocrazia zero’. Vale a dire i titolari del diritto agli interventi di ripristino non dovranno attendere alcuna autorizzazione e la procedura potrà essere avviata subito dopo la semplice presentazione della documentazione”.
“Una immediata ricostruzione degli immobili classificati come ‘lievemente’ danneggiati potrà per un verso garantire in tempi brevi il rientro di molti cittadini nelle loro case, e per l’altro verso permetterà – ha concluso Marini – la ripresa di attività economiche, come quelle commerciali, professionali, ricettive e della ristorazione, e le altre attività produttive i cui immobili hanno subito, appunto, danni lievi”.
Intanto il Centro regionale della Protezione civile rende noti i dati dei sopralluoghi cosiddetti fast effettuati da tecnici incaricati. Il 64 per cento a Norcia, il 39 per cento a Preci, il 37 per cento a Cascia il 15 per cento a Monteleone di Spoleto: sono queste le percentuali di inagibilità diretta degli edifici nei quattro comuni colpiti dal sisma. A questi dati vanno aggiunti quelli relativi all’inagibilità “per rischio esterno” (e cioè edifici che potrebbero essere utilizzati ma che sono situati in zone a rischio per effetto degli edifici circostanti) che portano gli edifici di Norcia al 72 per cento di non utilizzabilità, quelli di Preci al 44 per cento, a Cascia si arriva al 42 per cento ed a Monteleone al 17 per cento. Da sottolineare che in queste rilevazioni mancano ancora i dati relativi alle cosiddette zone rosse di Norcia (centro storico capoluogo ed alcune frazioni) e Preci (in particolare alcune frazioni) dove i sopralluoghi sono iniziati nella giornata di oggi soprattutto per verificare la possibilità di riaprire alcune parti dei nuclei abitati attualmente interdetti. Ed è evidente dunque che per quanto riguarda Norcia e Preci le percentuali di inagibilità sono destinate a crescere man mano che i tecnici potranno esaminare queste situazioni più gravi. Fino a ieri sera, nei quattro comuni erano stati effettuati 3691 sopralluoghi (1901 a Norcia, 1183 a Cascia, 449 a Preci e 158 a Monteleone di Spoleto). Negli altri 20 comuni umbri dove i rispettivi sindaci avevano presentato richiesta di sopralluogo fast invece la situazione registra mediamente il 76 per cento di agibilità, il 23 per cento di edifici non utilizzabili per danni diretti e l’1 per cento non utilizzabili per rischio esterno. In questi venti comuni (Arrone, Avigliano, Baschi, Bastia, Bevagna, Cannara, Collazzone, Foligno, Giano, Magione, Massa Martana, Montefranco, Perugia, Poggiodomo, Spello, Spoleto, Valfabbrica, Giove, Trevi e Valtopina) sono stati effettuati 1318 sopralluoghi.

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