
TERNI – Un albanese di 45 anni, regolare sul territorio nazionale, è stato arrestato dalla polizia di Stato di Terni per aver messo in atto, dal settembre scorso, una vera e propria attività persecutoria nei confronti di due fratelli italoalbanesi di 60 e 48 anni, titolari di una piccola impresa di costruzioni, presso la quale aveva lavorato fino a circa tre anni fa, quando si era licenziato per problemi di alcolismo.
Nell’ultimo periodo aveva maturato l’erronea convinzione di non essere stato liquidato, cosa non vera, in quanto all’epoca del licenziamento aveva ricevuto tutte le competenze che gli erano dovute.
Iniziando con minacce verbali e telefoniche anche di morte, era ricorso anche alla diffamazione sui social e nei cantieri, con i dipendenti, parenti e conoscenti dei titolari della ditta, fino a presentare esposti e denunce infondate, e a mettere in atto continue provocazioni, presentandosi anche di notte, armato di bastone, a casa loro, suonando continuamente al citofono, danneggiando ed imbrattando le targhe dei mezzi della ditta, riempiendone più volte le serrature con la colla.
Il 5 ottobre scorso, gli era stato notificato il Dacur – il provvedimento di divieto di accesso alle aree urbane – applicatogli dal questore, ciononostante, aveva imbrattato e divelto i cartelloni della ditta, facendosi trovare la mattina presto al bar dove questi erano soliti fare colazione, tanto da spingerli a cambiare le loro abitudini.
Numerosi, nell’ultimo mese, gli interventi della squadra volante richiesti dai due imprenditori al numero d’emergenza, seguiti da varie denunce in stato di libertà.
Ieri mattina, dopo aver individuato il nuovo bar presso il quale i suoi ex datori di lavoro facevano colazione, si è messo ad aspettarli all’esterno ed ha aggredito uno dei due, prendendolo a pugni e inseguendolo con un martello e due grosse pietre.
Immediato l’arrivo della squadra volante che lo aveva fermato nei pressi del furgone della vittima con ancora nello zaino il martello, mentre le due pietre giacevano a terra nelle vicinanze.
L’uomo è stato arrestato per atti persecutori, aggravati dall’uso degli oggetti atti ad offendere, e di lesioni personali, ed è stato nuovamente denunciato per la violazione del Dacur.
Per lui, all’esito dell’udienza di convalida dell’arresto, è scattata la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai due imprenditori, ai loro familiari, alla ditta, ai cantieri ove prestano attività lavorativa ed ai luoghi dagli stessi abitualmente frequentati.