
TERNI – “Di Girolamo, che è il “padre putativo” di Bucari, chiarisca che cosa sta accadendo sull’appalto di via dell’Argine”. A chiederlo è il capogruppo di I Love Terni in consiglio comunale, Enrico Melasecche che ricorda che “la vicenda relativa all’indagine della Procura della Repubblica sugli appalti del verde pubblico e su quello per la gestione dei diciotto cimiteri comunali ha portato all’ennesimo rimpasto di giunta con il trasferimento di alcune deleghe dagli assessori indagati ad altri”. Per Melasecche però rimane un problema: “ci meraviglia che il sindaco abbia pensato di tagliare in modo così semplicistico il cordone ombelicale che lo lega strettamente al suo attuale figlioccio. Bucari ha infatti annunciato ufficialmente in I Commissione, poche ore prima che scoppiasse l’inchiesta “Spada” , che stava procedendo all’appalto del lavoro di riqualificazione di Via dell’Argine, 200.000 euro, con lo stesso meccanismo utilizzato per verde e cimiteri, riservando cioè al giro di alcune cooperative amiche un lavoro che esula peraltro dalla semplice potatura di siepi o dallo sfalcio dell’erba, ma presuppone professionalità di ben altro tipo, di tipo normativo, edile ed impiantistico proprio di un’opera pubblica. La mia contestazione a tale sistema è registrata agli atti”.
“Quale miglior occasione – secondo Melasecche – di eleggere direttamente un assessore “pesante” che sarebbe transitato quanto mai opportunamente dal settore del welfare il cui appalto aveva “seguito amorevolmente” a quello del verde, dei cimiteri e dei lavori pubblici dove la tecnica della “riserva di appalti” sta concretamente espandendosi a macchia d’olio?”
Melasecche quindi chiede al sindaco di assegnare ad altro assessore la delega ai lavori pubblici “ma soprattutto che lui stesso valuti un atto di rispetto nei confronti della città, affidando ai ternani tutti la decisione di tornare in primavera a nuove elezioni”.