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Terni Biomassa, otto indagati per l’inceneritore. Il Comitato: “La Regione rigetti la Via”

TERNI – Ci sono otto indagati sulla vicenda dell’inceneritore Terni Biomassa di Maratta, chiuso nei mesi scorsi e poi riaperto dal sindaco. La procura, che ha chiuso inviato gli avvisi di conclusioni indagini nei confronti di 5si tratta di Fabrizio Andrea, Gianluca Franco e Mario Tozzi, del titolare dell’azienda di Lucca che riforniva di pulper l’inceneritore, di un intermediario che procacciava sempre pulper da bruciare a Terni e dell’amministratore unico di una ditta di Civita Castellana dove venivano inviate le ceneri pesanti prodotte dall’inceneritore.
La Procura, a seguito delle indagini dei carabinieri del Noe, contesta diverse irregolarità sia nell’emissione che nello smaltimento dei rifiuti.
I militari, diretti dal comandante Francesco Motta, che per due mesi hanno passato al setaccio l’impianto di Maratta, hanno rilevato presunte violazioni al Testo unico ambientale e portato alla luce una serie di illeciti amministrativi. Secondo il Noe i quantitativi di rifiuti in entrata sarebbero stati superiori al consentito. In particolare sarebbero emerse irregolarità sulla strumentazione di monitoraggio delle emissioni, che per gli inquirenti non aveva una taratura corretta. Irregolarità sarebbero emerse anche sugli scarichi delle acque con rame in eccesso. I rifiuti in entrata che in alcune circostanze avrebbero superato i limiti giornalieri consentiti. Gli inquirenti avrebbero anche accertato l’omissione dei controlli per un periodo di tempo superiore a quello indicato dalla legge e valori quattro volte oltre soglia di diossina e furani. Secondo gli investigatori a Terni veniva poi accettato pulper di cartiera con valori non conformi a quelli di legge e privo di una determinata certificazione. L’avviso di conclusione è stato firmato dal pubblico ministero Barbara Mazzullo. Gli indagati hanno ora venti giorni di tempo per presentare memorie, produrre documenti, rilasciare dichiarazioni o essere interrogati dal pm.
Sulla questione torna alla carica il Comitato No Inceneritori.
“Alla Regione spetta ora il facile compito – scrive il Comitato – di rigettare la richiesta di Autorizzazione Integrata Ambientale che Terni Biomassa ha depositato ormai nel 2014. Va rigettata perché le violazioni riscontrate restituiscono una precisa volontà di contravvenire le prescrizioni rilasciate dalle amministrazioni e agenzie competenti e questo dimostra l’attitudine “proprietaria” con cui questi signori trattano il nostro territorio già sottoposto a livelli alti di contaminazione delle matrici aria, acqua, suolo. Insomma, l’impianto risponderà anche ai criteri di legge, questo è ciò che diranno in Regione, e quindi non si può non autorizzare, ma la politica deve assumersi la responsabilità di un atto chiaro e definitivo”.

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