
TERNI – La parola finale spetterà alla Regione che dovrà rilasciare o meno l’autorizzazione alla riaccensione di Terni Biomassa. Oggi pomeriggio intanto si è conclusa la conferenza dei servizi con un verbale che raccoglie tutti i pareri dei soggetti partecipanti alla conferenza coordinata dalla stessa Regione.
Il Comune di Terni, rappresentato dal sindaco Leopoldo Di Girolamo e dall’assessore all’Ambiente Emilio Giacchetti, ha ribadito il suo no. Un parere già espresso a settembre 2015 e ora integrato con gli elementi scientifici e sanitari provenienti dalla relazione della Asl del 23 gennaio e dall’avvio dello studio sul rapporto ambiente neoplasie a cura della cattedra di igiene sanitaria. “La nostra posizione è chiara fin dall’inizio – ha detto il sindaco Leopoldo Di Girolamo – una posizione assunta facendo leva su elementi giuridici e che si è rafforzata con il pronunciamento di Asl. Una posizione cristallina, che non può lasciare adito a fraintendimenti, da parte di un ente, il Comune, che non ha esitato a rappresentare al meglio le istanze ambientali della comunità”.
“Anche oggi – ha aggiunto l’assessore all’Ambiente Emilio Giacchetti – abbiamo rimesso un parere corposo, strutturalmente basato su elementi normativi e scientifici ben precisi, facendo riferimento, tra gli altri, al principio di precauzione e alla valutazione di impatto ambientale intesa non solo come emissioni dell’impianto da autorizzare ma del contesto nel quale va a inserirsi. Noi, in sostanza, diciamo inoltre che al momento, mancando alcuni elementi di analisi e approfondimento, non si possa che dire di no all’impianto”.
Nel parere rimesso in sede di conferenza, il Comune tra l’altro ha sottolineato che “i dati sanitari attualmente in possesso dell’amministrazione comunale sulla popolazione interessata, non risultano aggiornati in modo da poter consentire una valutazione in questa sede; nel comune di Terni è stata recentemente promossa un’indagine sanitaria (attualmente in corso presso il dipartimento di igiene dell’università degli studi di Perugia) per poter disporre di dati aggiornati sul nesso causale tra livello di emissioni e patologie oncologiche”.
Il no del Comune segna un punto a favore del Comitato No Inceneritori che sabato scorso era tornato in piazza per chiedere al sindaco una posizione netta contraria all’autorizzazione. Ma l’epilogo della vicenda è tutt’altro che vicino perché a seconda del parere della Regione, ente che per legge dovrà rilasciare o meno il titolo autorizzativo, si profila all’orizzonte un ricorso al Tar, da parte della Tozzi Holding nel caso in cui la Regione neghi l’autorizzazione, da parte del Comitato no Inceneritori nel caso di concessione dell’Aia, comitato che già sabato si è detto pronto ad avviare una raccolta fondi per presentare l’eventuale ricorso.