
“Andrea Romizi è stato eletto sindaco di Perugia nel giugno 2014 mentre, secondo quanto emerso sui giornali, le
denunce che hanno innescato l’inchiesta della magistratura risalgono al 2013, dunque ad un periodo antecedente”. Lo ricorda Marco Squarta, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, rispondendo all’attacco del responsabile umbro Ambiente e rifiuti del Pd, Daniela Pimponi.
“Pimponi – spiega Squarta – ritiene che il Comune di Perugia sia stato poco incisivo rispetto alla necessità di cambiare passo in materia di rifiuti, dimenticando che al momento dell’insediamento la Giunta comunale di centrodestra ha dovuto fare i conti con la grave situazione economica della Gesenu, una società senza un piano industriale per di più colpita da un’interdittiva antimafia”.
Squarta aggiunge che “in seguito alla cessione delle quote societarie e alla modifica dello statuto, avvenuta ai tempi del Governo di centrosinistra, il Comune di Perugia è sceso in minoranza, diminuendo così il proprio potere decisionale in un ambito strategico. Nonostante le mille difficoltà – sottolinea il consigliere di opposizione – Gesenu sotto l’attuale giunta Romizi è riuscita a riscuotere 40 milioni di crediti dalla Sicilia, ha redatto un piano industriale, ha cambiato il socio privato e superato l’interdittiva antimafia. Come se non bastasse perfino la tassa comunale sui rifiuti è stata abbassata”.