Cronaca

Sindaco di Norcia indagato, la Procura di Spoleto: “Abbiamo applicato la legge”

SPOLETO – La procura di Spoleto difende l’inchiesta che ha portato a tre avvisi di garanzia sul cantiere di “Casa Ancarano”, uno per il sindaco Nicola Alemanno, uno per il presidente della Proloco Venanzo Santucci e l’altro per il direttore dei lavori Riccardo Tacconi.

“Abbiamo solo applicato la legge – ha detto il procuratore Alessandro Cannevale, accompagnato dai sostituti Patrizia Mattei e Gennaio Iannarone- Non stiamo procedendo per intralciare la ricostruzione e tantomeno non giochiamo sulla pelle e sui drammi delle persone già duramente messe alla prova dal terremoto”.

Il nodo della questione sono le deroghe introdotte con ordinanze della direzione generale della Protezione civile (in particolare la 388, la 389 e la 394), che tracciano un perimetro preciso entro cui sono consentiti sugli iter autorizzativi in fase di emergenza. Un perimetro in cui, secondo gli inquirenti non rientra la casa di Ancarano “un centro polivalente con finalità ricreative e sportive, non ricomprese in quelle previste dalle norme”.

Due, secondo quanto ha spiegato il procuratore Cannevale, sono le condizioni: la natura strutturale dell’edificio che deve essere un’opera transitoria, temporanea e le finalità che sono specificatamente e tassativamente indicate nelle ordinanze.

Secondo il procuratore Cannevale la struttura in corso di realizzazione, con fondi donati da privati e all’interno del Parco nazionale dei Sibillini, “non è temporanea per le modalità tecniche di costruzione” né rientra nelle finalità indicate dalla normativa.

“Questa deroga è troppo stretta e limitata? Non lo so – ha detto il procuratore – è una valutazione di natura politica che non compete alla procura, né al giudice penale che ha disposto il sequestro preventivo della struttura di Ancarano. Sicuramente – ha aggiunto il procuratore – si poteva fare una deroga più ampia, prevedendo che in una zona terremotata i sindaci potessero autorizzare qualsiasi tipo di struttura, indipendente dalla finalità e dai vincoli, ma sta di fatto che non è così e non è neanche prevista una esenzione affinché un intervento urbanistico illegittimo non costituisse illecito penale in fase di emergenza”.

In ogni caso già ad agosto l’Ente Parco dei Sibillini aveva dato parere negativo e aveva invitato il sindaco Alemanno “a ritirare in autotutela l’ordinanza sindacale” con cui è stata autorizzata la struttura di Ancarano, suggerendo di “individuare un sito alternativo idoneo che, come si è potuto verificare, è facilmente reperibile nelle vicinanze del sito individuato in progetto”.

Così non è stato fatto e a settembre è arrivata la prima annotazione dei carabinieri forestali del Parco, che hanno dato input all’inchiesta della procura di Spoleto, che il 7 novembre ha poi chiesto il sequestro preventivo del cantiere, autorizzato dal gip del tribunale il 4 gennaio.

“Non vogliamo alimentare polemiche – ha detto ancora Cannevale – anzi ho molto apprezzato la compostezza del sindaco Alemanno nel reagire alla notizia di reato notificata”.

Intanto oggi al sindaco di Norcia è arrivata la solidarietà del primo cittadino di Amelia, Laura Pernazza. “E’ una storia di ordinaria burocrazia – afferma la Pernazza – e purtroppo i sindaci sono in prima linea a guidare un sistema che non funziona. Spero che la magistratura possa chiarire quanto prima le posizioni del caro amico Nicola a cui va la mia più totale solidarietà, pronta – conclude – anche ad azioni dimostrative insieme agli altri sindaci”

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