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Scandalo rifiuti, i sindaci del Trasimeno: “I Comuni si costituiranno parte civile”

Dopo Gesenu anche Tsa (Trasimeno servizi ambientali) sospende i dipendenti indagati nell’ambito dell’inchiesta “Spazzatura d’oro connection”. A tal proposito si è tenuto un incontro tra sindaci e componente pubblica del consiglio di amministrazione si è tenuto a Magione .Dall’incontro è emersa la necessità di sospendere cautelativamente i dipendenti indagati, ma anche di costituire – “a tutela di tutti i cittadini, delle pubbliche amministrazioni e di Tsa e dei suoi lavoratori” – i Comuni come parte civile nelle varie sedi giudiziarie.
I sindaci del Trasimeno e di Corciano hanno ribadito la “volontà di ottenere la massima chiarezza sulla vicenda a tutela della collettività” e hanno rivendicato “l’impegno di tutti i soci pubblici che, oltre due anni fa, adottarono nei consigli comunali la fondamentale modifica dello statuto societario di Tsa con cui si cancellava la piena potestà di Gesenu di nominare, forte del 40 per cento delle quote azionarie, l”amministratore delegato;
scelta che chiudeva definitivamente l’azione di Giuseppe Sassaroli, fino al giugno 2014 amministratore in contemporanea sia di Gesenu che di Tsa”.
I sindaci e i consiglieri d’amministrazione di parte pubblica, tra i quali la presidente di Tsa Alessia Dorillo, hanno evidenziato “la necessità di tutelare l’azienda da tutti i possibili rischi derivanti dalla posizione di Gesenu, valutando in tal senso anche l’avvio delle necessarie azioni legali. Rispetto ai rapporti contrattuali tra i comuni e Gest, la società che vede soci Gesenu e Tsa (18 per cento di quote azionarie) per la gestione dell’appalto dell’Ati 2, i Comuni di Trasimeno e Corciano avevano già denunciato diverse opacità in merito ai rapporti che regolano per ogni comune le complesse modalità operative ed amministrative del ciclo dei rifiuti. Il quadro odierno – aggiungono i sindaci – ci porta a prendere in considerazione altre verifiche per un ulteriore passo risolutivo nei rapporti con Gest srl”.
Nell’incontro è emersa la necessità di sospendere cautelativamente i dipendenti indagati, ma anche di costituire – “a tutela di tutti i cittadini, delle pubbliche amministrazioni e di Tsa e dei suoi lavoratori” – i Comuni come parte civile nelle varie sedi giudiziarie. In merito alla discarica di Borgogiglione infine i sindaci – per la qualità dei dati ambientali fino ad ora periodicamente prodotti anche da laboratori di analisi diversi da quelli coinvolti, nonché da autorità pubbliche deputate a svolgere monitoraggi e campionamenti – invitano gli organi di stampa a tenere ben distinti i profili della discarica gestita da Tsa da quella di Pietramelina in capo a Gesenu. Su questo e su altri argomenti i sindaci e la presidente di Tsa convocheranno a breve una conferenza stampa.

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