
PERUGIA – La Gesenu ha revocato le procure e le deleghe che erano affidate al direttore operativo ingegner Giuseppe Sassaroli, finito agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta Spazzatura d’oro connection, condotta dal corpo forestale e dalla guardia di finanza sulle presunte irregolarità nella gestione dello smaltimento dei rifiuti affidata alla Gest da 24 Comuni dell’Ambito territoriale integrato 2. A rendere noto il provvedimento è la stessa azienda che spiega che “Sassaroli, successivamente, ha presentato le proprie dimissioni irrevocabili”. La Gesenu ha anche sospeso cautelativamente i propri dipendenti indagati nella stessa inchiesta.
L’azienda ha sottolineato che i fatti contestati “si sarebbero verificati in epoca precedente al nuovo ed attuale assetto societario e manageriale”. La Gesenu ha quindi ricordato di avere “immediatamente provveduto a nominare un pool di legali incaricati a tutelare gli interessi della stessa sotto ogni profilo” affidandosi per gli aspetti che riguardano i profili penalistici agli avvocati Dario Buzzelli e Francesco Falcinelli, per quelli civilistici
all’avvocato Giuseppe Caforio e per gli aspetti giuslavoristici all’avvocato Rodolfo Valdina.
Intanto tra i lavoratori cresce la preoccupazione come sostiene la rsu di Gesenu che parla di “forti preoccupazioni circa il futuro dei posti di lavoro e dell’esecuzione dei servizi agli utenti”. Nell’auspicare che venga fatta luce al più preso sulla vicenda la rsu pone “all’attenzione di tutti che le contestazioni mosse dalla Procura della Repubblica, e apparse nei media nei giorni scorsi, riguardo questa vicenda interessano lo stato del trattamento dei rifiuti a valle della raccolta differenziata”. Attività questa “i dipendenti svolgono tutti i giorni scrupolosamente – scrive la rsu – nel pieno rispetto delle norme comunali e regionali in materia raccolta e smaltimento delle varie tipologie di rifiuti”.
“Va esclusa, quindi – continua ancora la rappresentanza sindacale unitaria – qualsivoglia responsabilità degli stessi operatori, compresi gli addetti agli impianti di lavorazione e smaltimento degli stessi rifiuti, che operano e hanno sempre operato tutti con discrezionalità limitata e su indicazione specifica della stessa azienda Gesenu. Pertanto ogni riferimento nei confronti di chi all’alba di ogni giorno scende in strada per guadagnarsi onestamente da vivere va respinto con forza e fermezza, contro chiunque tentasse di scaricare strumentalmente su questi delle responsabilità”.