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Nirvana Verzini lascia la guida dell’Aned dopo 15 anni: “Mai far mancare il sostegno ai dializzati”

“Tutti quelli che, come me, hanno avuto esperienze dirette con un paziente dializzato in attesa di trapianto hanno il dovere di non dimenticare, di non rimanere passivi. E di non far mancare mai il proprio supporto a chi oggi vive queste realtà nel quotidiano”.
A parlare è Nirvana Verzini Castellini, una vita da segretaria regionale dell’Aned (associazione nazionale emodializzati) dell’Umbria, incarico ricoperto per quindici anni che ha lasciato proprio in questi giorni.
“Non esco da questa “famiglia” ma cambio solo ruolo – dice Nirvana Verzini – resto all’interno del comitato perché l’Aned ce l’ho nel cuore. Colgo l’occasione per salutare con grande commozione tutti i pazienti emodializzati trapiantati, ringraziare quanti sono stati al mio fianco per il supporto, la collaborazione, il rapporto di amicizia che è nato negli incontri, anche casuali e che durano ancora nel tempo. Siamo una famiglia – aggiunge l’ex segretaria dell’associazione – siamo sulla stessa barca e dobbiamo remare insieme per non affondare. Per me questo è stato un bellissimo periodo di amicizia, affetto e complicità”.
Nirvana, come tanti altri volontari, arrivò in Aned per una triste esperienza personale: suo padre, diabetico, entrato in dialisi nel 1972 quando il trattamento durava 12 ore, disse addio alla vita dopo 2 anni e mezzo; per suo marito quattro anni e mezzo in emodialisi fino alla realizzazione del tanto atteso trapianto.
“Chi ha avuto esperienze come la mia – conclude Nirvana – sa cosa voglia dire la vicinanza dell’associazione e dei tanti volontari che dedicano il proprio tempo ai malati e alle loro famiglie”.

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