
La questione mense scolastiche approda in consiglio comunale. Questa sera l’assemblea civica ha preso atto stasera con 8 voti a favore, uno contrario e 18 astensioni, della relazione della quarta commissione consiliare Controllo e Garanzia sul servizio di refezione scolastica. E’ un quadro non certo rassicurante quello descritto dal presidente della quarta commissione consiliare, Federico Pasculli, che ha esaminato il servizio di refezione scolastica affidato all’associazione temporanea di imprese costituita tra il CNS – Consorzio Nazionale Servizi soc. coop e la All Food srl che hanno avuto l’aggiudicazione definitiva del servizio dal settembre 2008.
“Un affidamento – dice Pasculli – che è stato poi rinnovato per il triennio 2013/2016 ma avvenuto quando l’appalto per gli anni precedenti era già scaduto e quindi senza che vi fosse possibilità di proroga o rinnovo. Tutto ciò nonostante le molte criticità emerse fin dal 2012 e descritte dalla stessa dirigente come reiterate e gravi”.
Dal sito del Comune di Terni, area trasparenza, tale affidamento viene dichiarato quale “affidamento in economia, affidamento diretto” per una cifra di 3.474.000,79 euro.
Durante i lavori della commissione – secondo quanto riferito da presidente Pasculli – è emerso poi che il regime dei debiti fuori bilancio (un milione e 700mila euro) poneva il Comune in una situazione assurda, che toglieva allo stesso la capacità, la volontà e la determinazione di andare a contestare la situazione.
Ma l’affondo dell’esponente pentastellato arriva quando parla di servizio che “è stato contraddistinto da una serie di inadempienze e difformità, alcune piuttosto gravi, verificatesi in maniera sistematica soprattutto negli ultimi tre anni. Difformità ammesse anche dalla stessa dirigente, e che potrebbero aver recato un danno allo stesso Ente che nei fatti non sono mai state sanzionate a fronte di un capitolato d’appalto che pone addirittura il reiterarsi di tali inadempienze non come motivo di sanzione, ma come causa di revoca ovvero di risoluzione immediata del contratto”.
A tal proposito Pasculli si domanda “chissà cosa penserebbe un qualunque cittadino se andando al ristorante si fosse ritrovato a dover pagare il conto di porzioni ridotte, con corpi estranei nel piatto e magari differente da ciò che aveva ordinato”. A tale riguardo “sono state acquisite – dice ancora Pasculli – una serie di segnalazioni da parte dei commissari mense effettuate durante il periodo 2012-2016, in cui è possibile riscontrare una varietà di situazioni da far rabbrividire. A cominciare dalla vite ritrovata nei piatti, alla mosca che galleggiava nel contenitore della minestra, alla carne sottovuoto con data di scadenza regolare, ma di un colore tendente al verde e apparentemente priva del sottovuoto, per proseguire con il mancato rispetto del menù mensile e la mancata erogazione di pasti relativi alle diete speciali, la presenza di corpi estranei nei piatti, la grammature delle porzioni insufficiente a garantire il numero complessivo di prenotazioni, le bolle di consegna che spesso riportano un numero di pasti diverso (sempre in eccesso), l’organizzazione del personale”.