
ASSISI – “Un fiume umano di pace che inquieta e orienta la storia nella misura in cui anche i governanti sono capaci di accogliere le speranze del popolo”. Lo ha detto padre Enzo Fortunato, direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi, secondo cui “è un’onda umana di pace quella di oggi ad Assisi per la marcia Perugia-Assisi che ‘travolge’ ogni cosa. San Francesco è per tutti faro luminoso ed esempio concreto di pace”.
Tanti, tantissimi da tutt’Italia hanno dato vita al corteo variopinto che da Perugia, da Porta San Pietro, ha raggiunto la città di San Francesco. Ancora una volta in migliaia hanno sfilato per rompere il muro dell’indifferenza (lo striscione di testa recitava proprio questo slogan: “Vincere l’indifferenza”).
“Siamo in tanti qui, per vincere l’indifferenza che uccide te e gli altri – ha sottolineato alla partenza il cardinale Gualtiero Bassetti – L’indifferenza è assistere alle stragi e ai bombardamenti su Aleppo senza assumersi la responsabilità di dire basta. L’indifferenza produce fame e fa sì che quella delle armi sia una delle più grandi industrie del mondo. Mentre San Francesco ci dice che bisogna farsi costruttori di pace”.
Secondo il coordinatore della marcia Flavio Lotti “se non ci assumiamo ciascuno la nostra responsabilità non sarà possibile avere una società di pace, senza conflitti. Vogliamo reagire – ha incalzato Lotti – al silenzio e
all’indifferenza di chi ci governa”.
Tra i numerosi partecipanti – si parla di 500 città rappresentate, quasi 300 enti locali e 118 scuole – anche gruppi di rifugiati richiedenti asilo. (Foto perugiassisi.org)