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Leonardo Cenci vince la sfida: corre la Maratona di New York con il cancro e batte il record di Lebow

Leonardo Cenci, l’atleta perugino, ha corso la maratona di New York con il cancro ha vinto la sua sfida e ha battuto il record di Fred Lebow, il cofondatore della “New York Marathon”, che la corse nel 1992 con un tumore al cervello (gli fu diagnosticato nei primi mesi del 1990) e impiegò 5 ore e 32 minuti e 34 secondi. Oggi Leonardo, invece, ha percorso la 46esima edizione della corsa più famosa del mondo, sulla distanza di 42,195 km, in 4 ore 27 minuti e 57 secondi, tagliando il traguardo alle ore 15,36 locali.
Ad attenderlo c’erano, oltre alla dottoressa Chiara Bennati, i genitori, Sergio ed Orietta, il fratello Federico con la moglie Serena ed i tre figli, Riccardo, Giulia ed Irene.
Buona prestazione anche per l’ex iena Mauro Casciari, che ha corso nonostante una fastidiosa fascite plantare. L’inviato della trasmissione televisiva “Mi manda Raitre” – che è anche presidente onorario di Avanti Tutta onlus, l’associazione fondata nel giugno del 2013 da Leonardo Cenci – ha impiegato il tempo di 4 ore 48 minuti e 19 secondi.
I due perugini sono partiti insieme alle 11,08 locali per poi separarsi dopo qualche chilometro.
Leonardo ha così realizzato il suo sogno: partecipare alla “New York Marathon”, la stessa per cui si stava allenando nel 2012 (che poi fu annullata a causa dell’uragano Sandy) quando scoprì di avere un cancro al polmone e pochi mesi di vita.
“E’ stata la giornata più bella e più intensa della mia vita a livello emotivo e di sensazioni – ha commentato Leonardo Cenci – Ho provato una sensazione di pura commozione – prosegue Leonardo – e dalla sera prima mi sono messo a pensare quello che mi sarei accinto a fare il giorno dopo. La cosa che mi ha fatto prendere atto di quello che mi accingevo a fare è quando siamo saliti sull’autobus che ci accompagnava al ponte di Brookyn. Li per circa 45 minuti ho pensato in maniera fitta, mi sono commosso. Poi, finita la gara mi sono messo a piangere perché per me è stata una battaglia vinta. Ed inoltre, prima della partenza, mi sentivo un grosso carico di responsabilità sulle spalle, sapevo di essere sotto gli occhi di tutti. Volevo dimostrare che ce la si può fare ma non essendoci stata alcun altra persona al di fuori di Fred Lebow non ero certo del mio risultato”.
“La maratona è una gara massacrante – sottolinea Leo – però il buon Dio ha voluto regalarmi questa giornata magnifica, mi ha dato un clima perfetto e ho avuto come la sensazione che mi chiedesse scusa per avermi dato il cancro. Io l’ho intesa così – prosegue molto emozionato – perché è stato tutto molto bello. Quando ho corso la gara è andato tutto benissimo, guardavo la città, la gente e non pensavo di avere un tumore. E’ stata una cosa meravigliosa. Ho sentito un’emozione incredibile e spero che questa mia prova serva di aiuto a chi è malato come me, per provare a vivere con un po’ più di speranza”.

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