Politica

Idroelettrico, la seconda commissione chiede chiarimenti alla giunta regionale

La Seconda Commissione di Palazzo Cesaroni, con voto unanime, ha deciso di chiedere alla giunta regionale, prima di esprimere il proprio parere, maggiori approfondimenti sulla deliberazione dello stesso Esecutivo (n. 1203 del 24 ottobre 2016) circa i “princìpi e i criteri nell’individuazione dei soggetti destinatari” di “interventi a favore degli Enti locali interessati dalle attività degli impianti di grandi derivazioni di acque pubbliche ad uso idroelettrico, forza motrice. Approvazione dello schema di protocollo di intesa tra la Regione Umbria ed il Comune di Terni”.
In sostanza, la legge regionale n. ‘3/2016′ (Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2016-2018 della Regione Umbria – Legge di stabilità regionale 2016), (art. 10) autorizza la Giunta, per l’anno 2016, a destinare agli Enti locali, cui afferiscono le attività degli impianti di grandi derivazioni di acque pubbliche ad uso idroelettrico-forza motrice, la somma di 2milioni di euro per lo sviluppo territoriale negli ambiti del turismo, degli eventi per la valorizzazione del territorio locale, dell’ambiente e del decoro urbano. Gli Enti locali interessati possono dunque presentare progetti ed interventi per tale scopo, sottoponendoli all’approvazione della Giunta regionale.
La decisione di approfondire l’atto è dovuta soprattutto ad alcune “sollecitazioni giunte in Commissione – ha spiegato il presidente – da parte di Sindaci che chiedono, di fatto, di sapere le modalità sulla base delle quali la Giunta proceda alla stipula di protocolli di intesa con gli Enti locali per la realizzazione di progetti finanziati con le risorse provenienti dall’applicazione della tassa, e per garantire quindi il massimo rispetto della legge e con la più alta trasparenza possibile”.
Raffaele Nevi (FI) ha sottolineato che “lo spirito della legge prevede che la Giunta regionale si confronti con la Commissione per definire i criteri relativi alla suddivisione delle risorse, definendo dunque i Comuni beneficiari dei fondi, attraverso la selezione dei progetti presentati”.
Per Andrea Liberati (M5S) si tratta di “una storia che porta a riflettere sulle decine di milioni persi a favore del privato. Si deve seguire il modello attuato a Bolzano che ha portato ingenti risorse agli Enti pubblici”. Claudio Ricci (Rp) ha sottolineato come l’atto proposto rientri nelle “misure compensative per l’utilizzo di un bene pubblico quale l’acqua. L’ Assemblea legislativa e la Giunta regionale sono chiamate a predisporre un piano di valorizzazione che definisca dettagliatamente la strategia per la determinazione delle misure compensative”. Silvano Rometti (SeR) ha definito “giusto approfondire l’argomento con la Giunta regionale. Bisogna privilegiare gli interventi che vanno a tutelare la risorsa acqua, e quindi l’ambiente ed i territori”. Sull’opportunità di dar luogo ad un incontro con l’Esecutivo di Palazzo Donini si è espresso anche il consigliere Gianfranco Chiacchieroni (Pd)

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