
E’ una corsa contro il tempo quella dei soccorritori impegnati da tre giorni a scavare sul luogo della slavina che ha inghiottito l’hotel Ripogiano. Le difficoltà sono enormi e con il passare del tempo la speranza di salvare quante più vite possibile si alterna all’angoscia. Intanto per tutta la notte i vigili del fuoco e gli uomini del corpo nazionale soccorso alpino e speleologico hanno continuato a scavare. Nella notte hanno operato 40 tecnici del Cnsas, a fianco di Sagf (soccorso alpino GFD) e militari.
Rinforzi e squadre del Cnsas, per avvicendare gli uomini del Soccorso Alpino presenti sul posto sono arrivati da molte regioni tra cui l’Umbria ma anche da: Piemonte, Veneto, Toscana, Lombardia, Emilia Romagna, Molise, Campania e Lazio. Sul posto anche tecnici speleologi del Cnsas, che hanno operato nel recente terremoto del Centro Italia e specializzati negli interventi su macerie.
Intanto sono state estratte altre persone sopravvissute. Al momento sono state estratte 9 persone tra cui quattro bambini e una decima è stata individuata. Ma è salito a 4 il bilancio delle vittime. Nella notte sono stati individuati i corpi senza vita di due donne.
Ancora nessuna notizia del ternano Alessandro Riccetti.
Il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio intorno alle 13, facendo il punto della situazione ha parlato di 9 persone già salvate, due vive ancora da estrarre e cinque vittime.
Seguono aggiornamenti.