
“Contro i numerosi furti avvenuti in diversi ospedali e strutture sanitarie umbre occorre definire nuovi piani di sicurezza e mettere in campo azioni di contrasto più efficaci”. Lo ha detto l’assessore regionale alla Sanità, Luca Barberini annunciando che “nei prossimi giorni saranno convocati tutti i direttori generali per analizzare meglio la situazione che si è venuta a creare e individuare un programma di azioni di contrasto a questo spiacevole fenomeno, a tutela del patrimonio pubblico e della sicurezza dei cittadini”.
Rispondendo in terza commissione all’interrogazione di Marco Squarta (FdI) l’assessore di aver inviato da tempo “una comunicazione ai direttori rappresentando non solo il problema dei furti di medicinali e attrezzature ma anche quello dei furti in corsia, che minano la tranquillità di pazienti, parenti e personale medico. Ho detto con chiarezza che non tollereremo più questi eventi, pur sapendo che non possiamo fare una sorveglianza h24 in ogni singola struttura delle Asl o delle Aziende ospedaliere. La situazione che mi hanno rappresentato i direttori – ha aggiunto Barberini – è che sono state rafforzate le misure di sicurezza, si stanno dotando di allarmi e telecamere per la videosorveglianza collegati con le centrali operative della pubblica sicurezza. Stiamo pensando di mettere i farmaci in sicurezza all’interno degli ospedali, strutture dove la presenza di personale è continua e dove operano i medici che tali farmaci prescrivono. Le misure non sono ancora del tutto risolutive e la prossima settimana incontreremo nuovamente i direttori per fare il punto della situazione. Vi sono poi altre strade da perseguire: una è quella di chiedere, come ha fatto la Regione Umbria e anche altre Regioni, di ridurre il prezzo di tali farmaci. Gli incassi di due anni a 400 euro per confezione di farmaco per l’epatite C hanno ormai ripianato del tutto le spese sostenute dalle multinazionali farmaceutiche per la ricerca che ha portato alla scoperta del farmaco stesso. Fa pensare anche il fatto che i furti siano avvenuti a magazzini pieni, pochi giorni dopo il ricarico. È chiaro – ha concluso l’assessore – che non possiamo risolvere da soli questo tipo di criticità, ma il primo passo verso i piani di sicurezza e azioni concrete è stato fatto”.
Nella replica conclusiva, Squarta si è dichiarato “non soddisfatto”: “è apprezzabile l’impegno dell’assessore – ha
detto – ma provvediamo sempre dopo che i danni si sono verificati. Emblematico che l’allarme in via XIV Settembre sia stato montato solo il giorno dopo il furto. I direttori si sveglino e pensino ad attivarsi subito non soltanto per i farmaci, ma per tutelare tutto ciò che fa parte delle strutture pubbliche. In casi del genere i responsabili andrebbero rimossi”.