
E’ iniziata in consiglio regionale la discussione sul Defr, il Documento economico e finanziario regionale. Ne ha
illustrato i dettagli per la maggioranza Andrea Smacchi (Pd), il quale ha ribadito che anche quest’anno prevede l’invarianza fiscale, evidenziando poi che su questo documento hanno un impatto i costi del recente terremoto in Valnerina.
Pesanti le critiche delle opposizioni. Raffaele Nevi (Forza Italia) ha parlato del Defr come dell’ennesimo libro dei sogni, messo insieme con il copia-incolla per ripetere e rimandare impegni che da anni la maggioranza di centrosinistra non rispetta”. Maria Grazia Carbonari (Cinquestelle) ha evidenziato “la distanza fra gli obiettivi Il capogruppo Fdi, Marco Squarta, ha definito il Defr “un libro dei sogni autoreferenziale mai risolutivo problemi cittadini”, mentre dai banchi della maggioranza il socialista Silvano Rometti ha evidenziato il “contesto economico ancora non favorevole, però i segnali positivi in Umbria ci sono, anche se si può fare di più in ogni settore, soprattutto utilizzando bene i fondi europei”.
Claudio Ricci ha compiuto un’analisi specifica delle varie voci del Defr (dalla sanità ai rifiuti, dai trasporti al
turismo), riservando un passaggio particolare alla vicenda del terremoto e chiedendo di “assegnare le risorse a poche azioni effettivamente strategiche per il territorio”.
Secondo Gianfranco Chiacchieroni (Pd) “questo Defr non è come quelli precedenti, perché deve necessariamente rispondere soprattutto alle esigenze che si sono create in Umbria dopo la recente crisi sismica, specialmente in settori come il turismo e l’agroalimentare, che prima del 26 agosto scorso stavano avendo un andamento positivo”.
Valerio Mancini (Lega Nord) ha accusato la maggioranza di centrosinistra “di non aver fatto nulla di quello che era
elencato nel precedente Defr. E quindi in quello attuale si elencano di nuovo gli stessi obiettivi. E non è che prima del terremoto tutte le cose andassero bene”, ha puntualizzato Mancini, in polemica con quanto sottolineato da Chiacchieroni.
Andrea Liberati (M5S) ha sottolineato che “non si possono continuare a rinviare la soluzione dei problemi della gente, perché poi la gente i suoi segnali li lancia in modo evidente”.
A prendere la parola dopo i consiglieri, è stato il vicepresidente della giunta, Fabio Paparelli, che ha sottolineato come il Defr poggi su tre assi: economia, ricostruzione post-terremoto, riforme e semplificazione.
“Sulla questione terremoto ci giochiamo molto, e serve il contributo di tutti per individuare il modello di ricostruzione – ha sottolineato Paparelli – mentre nel contempo il Defr coglie la necessità di traghettare settori come industria e sanità verso l’Umbria 4.0, attraverso l’utilizzo del miliardo e mezzo a disposizione di fondi comunitari. E sul versante delle riforme, non siamo fermi agli annunci ma una serie di atti sono già stati realizzati”. “Si stanno discutendo – ha aggiunto Paparelli – nuovo piano sociale e sanitario, legge sulle pari opportunità, sui beni culturali e sul turismo. La partita più grande è quella per la sfida della competitività del sistema, con la rivoluzione digitale nel sistema produttivo e della pubblica amministrazione”.
Paparelli, sul tema del turismo, ha annunciato l’immimente avvio di una campagna promozionale dell’Umbria in vista delle feste natalizie, nonché una più complessiva strategia di rilancio dell’immagine della regione dopo il sisma. Al termine della discussione l’aula approva a maggioranza.