
PERUGIA – Congressi, amministrative e questione Terni. Sono stati tra i temi al centro della direzione regionale del Pd riunita questa mattina a Perugia.
Caso Terni Parlando delle vicende che investono la città della conca, il segretario Giacomo Leonelli ha detto che “È una vicenda che ci addolora – ha ribadito Leonelli – che suscita in noi un sentimento di emotività, che abbiamo voluto manifestare, rispetto a fatti che toccano persone e famiglie che conosciamo come militanti corretti e seri prima ancora che come amministratori”.
“Detto questo – ha aggiunto Leonelli – in più sedi il Pd ha espresso un messaggio di grande trasparenza: “Per noi vengono prima le istituzioni degli interessi di bottega, sembra una banalità ma forse siamo l’unica forza politica a farlo: la percezione è che davanti a questa battaglia per la difesa delle istituzioni, sulle quali altri, in cerca di consenso, scaricano veleni, siamo soli”.
“È evidente, poi, che quello che è provvisorio non può diventare cronico – ha proseguito il segretario regionale – e che allo stesso tempo dovremo fare di tutto per non apparire come un gruppo che si chiude e si autotutela e affinché non si scarichino sulle tasche dei cittadini le vicende di queste settimane”. D’altro canto “in questo quadro di grande complessità ho visto qualche elemento positivo: Terni ha dimostrato ancora una volta di essere la città che forse più di altre, in Umbria, di fronte alle difficoltà, ha la forza e la capacità di fare squadra; ho potuto apprezzare, poi, la grande coesione, niente affatto scontata tenuto conto del quadro politico, del gruppo consiliare e del gruppo dirigente”.
“Siamo di fronte a un percorso – ha concluso sul punto Leonelli – che può cambiare nei prossimi giorni rispetto al quadro generale che ci viene consegnato, per questo concordo sulla necessità di mantenere un confronto aperto e permanente che fino ad oggi ha assicurato la nitidezza delle posizioni prese e del messaggi affidati a chi si aspetta risposte da noi”.
Congressi Sul fronte dei congressi in programma per ottobre, Leonelli spinge sull’acceleratore. “In Umbria – ha detto – siamo stati in grado di rilanciare l’unità del Pd lanciando messaggi positivi, lasciando trasparire un clima di rispetto reciproco e impegnandoci per essere il 1 maggio più forti del 30 aprile”.
“Questo non cancella – parola di Leonelli – la necessità di una riflessione sul ruolo del Pd, sul suo radicamento, sulla percezione che se ne consegna alle comunità”. Da qui la proposta di una valutazione sui tempi del congresso e dell’organizzazione, a stretto giro, di una conferenza programmatica.
“Le questioni politiche – infatti – passano anche dallo stato del partito. In Umbria abbiamo una situazione molto frastagliata, con alcune situazioni più in difficoltà di altre; la scadenza ordinaria dei congressi è ottobre e se dovesse saltare quella finestra si rischierebbe di produrre un quadro di grande complessità, anche tenuto conto del fatto che nel 2019 andranno al voto cinque delle sei principali città dell’Umbria; in alcune di queste c’è una parziale agibilità politica e in nessun caso è ricandidabile il sindaco uscente. È un tema che pongo – ha spiegato Leonelli – su cui non chiedo una decisione immediata ma che sarà anche oggetto di un confronto con il livello nazionale: se avessimo la sicurezza di fare il congresso a ottobre non ci sarebbe nessuna urgenza”.
Conferenza programmatica Dopo di che “non basta guardare al profilo organizzativo – ha detto Leonelli – dobbiamo lanciare una grande conferenza programmatica, che duri anche più di un giorno, sull’Umbria che abbiamo in testa e che vogliamo mettere in campo, ponendoci in primo luogo il tema dell’interfaccia di un partito con la comunità che rappresenta; è evidente che non possiamo semplicemente pensare di porci come eredi di una tradizione, perché è una eredità che non basta più a sbarcare il lunario, servono temi e modi diversi”.
Capitolo amministrative: “Consegniamo in queste ore le liste dei candidati. Due le realtà sopra i 15mila abitanti, Todi e Narni, dove abbiamo ricandidato il sindaco uscente dopo un confronto interno che ha trovato una sintesi, più semplice a Narni, più articolata a Todi. In entrambe le situazioni ci presentiamo con coalizioni larghe e ci apprestiamo a giocare partite lunghe, che definiremo probabilmente il 25 giugno. A Deruta abbiamo aperto un cantiere aperto ai contributi civici, a Cascia non ci sfugge l’importanza che riveste il passaggio elettorale in particolare rispetto alla vicenda terremoto”.
Infine l’agenda delle cose da fare: “Come regione in queste settimane abbiamo mandato buoni segnali che possono qualificare la nostra attività: abbiamo approvato il piano sociale e la legge sull’omofobia in un clima non scontato e attraversato da polemiche contro di noi, spesso ingenerose visto che siamo stati l’unica forza politica a impegnarci con convinzione su questo tema; è stata incardinata la proposta sui vaccini, stiamo lavorando bene sul danno indiretto per aumentare risorse in sede di manovra correttiva; stiamo ragionando sull’alta velocità e sulle soluzioni più percorribili nel merito. Sullo sfondo rimangono altri temi che riteniamo centrali e che porteremo avanti nelle prossime settimane come partito, su tutte la povertà, il progetto su bellezza e qualità, i rifiuti, su cui dovremo fare uno sforzo in più come gruppo dirigente perché non possiamo lasciare le soluzioni e gli orientamenti al dialogo istituzionale tra sindaci e regione”.