
Il VI Rapporto Anci-Conai su raccolta differenziata e riciclo dei rifiuti denuncia una flessione della percentuale di rifiuti avviati a riciclo in Umbria tra il 2014 e il 2015. Secondo il rapporto la regione è al 39,33% un dato in calo del 10% nell’ultimo anno. “E così – si legge nel rapporto – l’obiettivo dell’Unione europea del 50% entro il 2020 torna ad essere lontano”. Scendendo nel dettaglio – stando al rapporto – si è passati dal 49,42% di avvio al riciclo dei rifiuti urbani del 2014 al 39,33% del 2015. Nel 2015 la Regione ha avviato al riciclo il 39,33% dei rifiuti urbani, un dato in calo del 20,90% negli ultimi due anni; a livello provinciale, Perugia con il 41,13% di avvio al riciclo fa molto meglio di Terni, ferma al 29,25%.
L’assessore regionale all’ambiente, Fernanda Cecchini, però non ci sta e sul presunto calo mette i puntini sulle i. “Mi preme evidenziare – dice – che i dati riportati sono parziali e fuorvianti: si riferiscono infatti alla sola quota di rifiuti avviati a recupero o riciclo agli impianti aderenti ai consorzi di filiera del sistema Conai e non anche ad altri impianti privati di recupero o riciclo dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata”.
“Al Conai, il Consorzio Nazionale Imballaggi, secondo la normativa vigente non è prevista – ricorda – l’adesione obbligatoria da parte delle aziende del settore, e comprende pertanto le attività solo di una parte di impianti dove si effettua il recupero e riciclo dei rifiuti urbani costituti da carta, plastica, vetro, alluminio e legno”.
“Per quanto riguarda la carta, ad esempio – dice l’assessore – i dati raccolti dall’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale, gestore del ‘catasto dei rifiuti’ su scala regionale, evidenziano che solo il 77% del quantitativo totale di carta e cartone raccolti in forma differenziata in Umbria nel 2015 è stato avviato a impianti aderenti al Comieco, il consorzio delle aziende afferenti al Conai che effettuano il riciclo di carta e cartone. Esiste infatti una molteplicità di aziende, anche nel territorio regionale – sottolinea – che non fanno parte delle cosiddette ‘piattaforme Conai’, ma operano sul mercato riciclando i rifiuti raccolti in forma differenziata da parte dei gestori dei servizi di raccolta offrendo loro condizioni di mercato anche più vantaggiose rispetto a quelle proposte dal Conai”.
I dati del Rapporto “pertanto sono ‘depressi’ dalla quota di rifiuti avviati a riciclo presso le aziende non aderenti al Consorzio alle quali, evidentemente, sempre più spesso si rivolgono i gestori dei servizi di raccolta trovando condizioni più favorevoli rispetto a quelle offerte dall’accordo quadro Anci-Conai. È l’effetto di una positiva concorrenza tra diversi operatori che amplia il mercato del riciclo e delle materie prime seconde”.
“È poi del tutto improprio – afferma l’assessore Cecchini – definire le Regioni e i Comuni del Nord Italia ‘più sensibili alle tematiche ambientali’. L’Umbria non è da meno e lo dimostra con i risultati: grazie alla riorganizzazione dei servizi di raccolta in forma domiciliare su quasi tutto il territorio, la percentuale di raccolta differenziata ha superato il 55% nel primo semestre del 2016, dato ormai in linea con quello raggiunto in quasi tutte le Regioni del Nord Italia, peraltro suscettibile di ulteriori incrementi nella seconda parte dell’anno. In oltre 30 Comuni del territorio regionale – conclude – la percentuale di raccolta differenziata è superiore al 65%, ovvero ha superato l’obiettivo definito dalla normativa statale”.