
Una seduta lampo quella del consiglio regionale di questa mattina, quando, l’opposizione è uscita dall’aula facendo mancare il numero legale. La protesta è giunta dopo che la presidente Porzi ha comunicato le assenze per impegni istituzionali degli assessori Bartolini, Cecchini e Paparelli. I lavori sono stati sospesi a seguito di una serie di interventi, di maggioranza e opposizione, che miravano a stigmatizzare l’assenza dei componenti della giunta regionale, rappresentata oggi soltanto dall’assessore alla sanità, Luca Barberini. Ciò non avrebbe consentito lo svolgimento delle interrogazioni “question time”, che prevedono la risposta in Aula da parte dei componenti dell’Esecutivo regionale. Anche le mozioni previste a seguire riguardavano argomenti i cui assessori competenti non risultavano presenti.
Intervenendo sull’ordine dei lavori i consiglieri Andrea Liberati (M5S), Andrea Smacchi (Pd), Claudio Ricci (Rp), Marco Squarta (FdI), Giacomo Leonelli (Pd), Emanuele Fiorini, Valerio Mancini (Lega nord), hanno sottolineato le assenze da parte degli esponenti della Giunta, evidenziando, pur con sfumature diverse, che ciò avveniva alla presenza degli studenti di una scuola primaria di Perugia e che appariva necessario ridefinire una modalità lineare di prosecuzione dei lavori dell’Aula in vista della sessione di bilancio. L’assessore Barberini ha riconosciuto la fondatezza delle richieste di “ridare dignità” all’Aula consiliare, auspicando un maggiore coinvolgimento da parte dei colleghi e la prosecuzione dei lavori.
Alla proposta, rivolta alle opposizioni, del consigliere Squarta di abbandonare l’Aula hanno risposto i colleghi di M5S, FI, Rp e Lega Nord. Mentre il vicepresidente Mancini ha chiesto la verifica della mancanza del numero legale che ha preceduto il rinvio della seduta.
Gli esponenti consiliari dei gruppi Ricci presidente, Movimento 5 Stelle, Fratelli d’Italia, Lega nord e Forza Italia hanno quindi convocato una conferenza stampa all’interno dell’Aula di Palazzo Cesaroni per spiegare il motivo dell’abbandono dei lavori. I consiglieri di opposizione hanno criticato la Giunta regionale per le assenze odierne, che avrebbero impedito la discussione di atti di indirizzo e interrogazioni da loro predisposti, limitandone così le prerogative. Annunciando l’intenzione di non garantire più, con la propria presenza, la permanenza del numero legale nell’Assemblea legislativa, Ricci, Liberati, Squarta, Fiorini, Nevi, Carbonari e Mancini hanno parlato di “mancanza di rispetto verso l’Assemblea”, “mancanza di senso delle istituzioni della maggioranza”, “assenze scandalose”, “maggioranza spaccata” e “limitazione delle prerogative dei consiglieri”.
A stretto giro è arrivata anche la replica del capogruppo del Pd, Giacomo Leonelli. “Non possiamo accettare la strumentalizzazione posta in atto da un’opposizione – ha detto Leonelli – che oggi grida allo scandalo, quando la mancanza del numero legale dopo un paio d’ore di lavoro è di fatto prassi sistematica in alcuni Comuni che essa governa, come Perugia”. Per Leonelli “la mancanza del numero legale in Aula causata dall’assenza degli assessori non è stato un bel segnale verso l’Assemblea e verso la comunità umbra”.
“Sicuramente – prosegue Leonelli – il momento straordinario che la nostra terra sta attraversando, legato in particolare all’emergenza terremoto, porta i membri della Giunta ad avere molti più impegni istituzionali e tavoli di discussione per l’impostazione della ricostruzione, ma occorre anche valorizzare il ruolo dell’Aula, facendo in modo di non paralizzare l’attività legislativa, di indirizzo e di controllo dell’Assemblea. Anche la maggioranza – ribadisce Leonelli – non può che stigmatizzare la giornata non edificante di oggi, con l’auspicio che non si ripeta e che tutte le riflessioni e accorgimenti del caso siano messi in campo”.