
TERNI – Un taglio da 500 euro sulla produttività dei dipendenti del Comune. La denuncia viene dall’Usb, l’Unione sindacale di base, che già nei mesi scorsi aveva espresso la preoccupazione in tal senso. “L’amministrazione comunale – scrive ora l’Usb – ha aspettato il 21 Dicembre per presentarci un fondo ulteriormente tagliato di 171.000€ (sommati ai tagli degli scorsi anni si arriva ad una diminuzione di circa 450.000€), ed una riduzione della produttività generale di circa 500 € a lavoratore (anche per effetto delle risorse tornate alle Progressioni Orizzontali), ma a quel punto era troppo tardi per tentare un recupero. C’è molto da interrogarsi sul perché si sia permesso di arrivare a questo punto”.
Secondo l’Unione sindacale di base “in 5 anni la dotazione organica dell’Ente è diminuita di oltre 100 unità, (più di 100 posti di lavoro persi per effetto del blocco). Le competenze, le responsabilità, i carichi di lavoro di coloro che hanno raggiunto l’agognata pensione, sono andati ad appesantire i lavoro di chi ancora è in attività. Il contratto nazionale di lavoro è bloccato dal 2009, con una perdita media stimata di circa 212€/mese a lavoratore con il livello dei salari tornati al livello del 2001”.
“Neanche il dovuto per legge viene più pagato – continua la Usb – Si pensi solo agli incentivi per funzioni tecniche messe a disposizione da personale dell’ente per le progettazioni di opere pubbliche. Progettazioni fatte, responsabilità assunte, opere concluse ma i soldi dei lavoratori se li tiene il Comune. Davanti a questa situazione l’attenzione del Sindacato per la tutela di quel poco che è rimasto dovrebbe essere massima. Purtroppo non sembra che ciò avvenga al Comune di Terni anzi, la mesta accettazione di ogni decisione di questa amministrazione sembra essere la linea sindacale più praticata”.
L’Usb invece non si rassegna e “continua l’azione ad iniziare dal diritto di informazione dei lavoratori su quanto accade, sviluppando con tenacia un’attività propositiva sia in Rsu che al tavolo della trattativa, reiterando posizioni in contrapposizione alle scelte di un’amministrazione comunale sempre più refrattaria al confronto e superficialmente impegnata ad assumere decisioni senza il minimo coinvolgimento dei rappresentanti dei lavoratori. Ci muove in questo la consapevolezza che stiamo velocemente perdendo diritti e salario e sarà molto difficile poi recuperarli”.
“E’ necessario invertire urgentemente questa tendenza – conclude la Usb – rimettendo al centro la dignità dei lavoratori, spesso investiti da carichi di lavoro sempre più pesanti ai quali corrispondono compensi sempre più ridotti. Noi ci siamo, speriamo che qualcun altro inizi ad uscire dal lungo letargo”.