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Cocaina, smantellata una vasta rete di spaccio tra Gubbio e Gualdo Tadino: eseguite 13 misure cautelari

Una vasta rete di spaccio tra Gubbio e Gualdo è stata smantellata dai carabinieri che questa mattina hanno eseguito 13 misure cautelari di cui 7 in carcere e cinque ai domiciliari, oltre a un divieto di dimora in Umbria.

Complessivamente sono stati sequestrati 2,3 chilogrammi di cocaina e di 75.000 euro in contanti.

L’indagine condotta dalla stazione di Gubbio insieme a quella di Gualdo Tadino, ha avuto inizio nel marzo 2019 quanto è stato individutato un 25enne pusher di nazionalità cubana, residente da anni a Gualdo Tadino, che riforniva di sostanza cocaina giovani, ma non solo, del territorio.

Lo spacciatore attendeva gli acquirenti presso una sala giochi dove effettuava lo scambio con una stretta di mano. L’attività tradizionale di osservazione di quell’esercizio ha permesso di effettuare alcuni riscontri riguardanti alcuni assuntori della zona con sequestro di modiche quantità di sostanza stupefacente appena acquistata, ma anche di capire che quello era il luogo di spaccio anche di altri due pusher, il fratello 32enne e un ragazzo albanese 24enne, che cedevano cocaina con le medesime modalità.

La telecamera successivamente installata per documentare lo spaccio ha evidenziato in maniera chiara il collegamento dei tre e la mole di “clienti” di questo mini market all’aperto. Numerosi, infatti, sono stati gli acquirenti identificati.

Le intercettazioni telefoniche hanno consentito di certificare il rapporto fra i tre e che il ragazzo albanese era colui che riforniva anche gli altri due. L’indagine si è quindi focalizzata su quest’ultimo anche con varie ed articolate metodiche di approfondimento investigativo. E’ proprio questa attività che ha consentito agli inquirenti di ricostruire la fitta rete di relazioni che il ragazzo albanese aveva con parenti della zona, tutti coinvolti nella  attività di spaccio.

In particolare è emerso che il giovane era colui che aveva i contatti per l’approvvigionamento della cocaina, e che nel tempo stava instradando zii e cugini all’attività di spaccio al dettaglio per suo conto, mantenendosi i “migliori” clienti.

Complice la chiusura della sala giochi, l’attività di spaccio è divenuta dinamica: i pushers raggiungevano luoghi isolati dove, dopo contatto telefonico, si incontravano con gli acquirenti.

La cocaina in dosi veniva trasportata all’interno di un calzino, che occultavano in vani nascosti all’interno del cruscotto delle auto, oppure lasciata in punti precedentemente individuati per poi essere recuperata.

In questo contesto sono stati rinvenuti 20 grammi di cocaina imbustata sottovuoto lasciata all’interno del bagno di un bar.

Settimanalmente, poi, il giovane 24enne provvedeva a riscuotere le ingenti somme ricavate che utilizzava, unitamente alla fidanzata, per l’acquisto della cocaina, in parte reinvestite in Albania.  

Fedelissimo del giovane un ragazzo italiano 25enne di Gualdo Tadino, anche lui arrestato, che fungeva da autista e, in maniera autonoma, compiva cessioni. Nel corso del tempo, il sodalizio ha notevolmente accresciuto il volume d’affari giungendo a smerciare fino a circa 3 chili di cocaina al mese con un ricavato di oltre 100.000 euro, monopolizzando praticamente il mercato eugubino-gualdese.

Successivamente, i carabinieri sono risaliti al canale di approvvigionamento della droga, che giungeva dapprima dal bresciano e poi dal circondario fiorentino.

In tale contesto, nei giorni scorsi, è stato arrestato in flagranza un corriere, con 2 kg. di cocaina e 68.000 euro in denaro contante quale corrispettivo.

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