Economia

Centrali di Bastardo e Pietrafitta: patto tra Enel e Regione. Botta e risposta sulla mobilità

Regione dell’Umbria e Enel sottoscrivono un accordo per lo sviluppo energetico dell’Umbria con particolare riferimento alle centrali termoelettriche di Bastardo, nel Comune di Gualdo Cattaneo, e di Pietrafitta, nel Comune di Piegaro.  Alla firma dell’intesa tra la presidente Marini e il responsabile affari istituzionali Enel Italia, Massimo Bruno, erano presenti, fra gli altri, il vice presidente della Giunta regionale e assessore allo sviluppo economico, Fabio Paparelli, ed i sindaci di Gualdo Cattaneo, Piegaro, Panicale e di Giano dell’Umbria.
Da oltre un anno Regione Umbria ed Enel hanno avviato un percorso, improntato sul dialogo e sulla trasparenza anche con il coinvolgimento delle Organizzazioni Sindacali, per immaginare insieme il futuro dei siti industriali di Bastardo e di Pietrafitta (solo le sezioni turbogas 3 e 4 e non l’impianto a ciclo combinato ancora in funzione) nel contesto del progetto Futur-E (https://www.futur-e.enel.it/it-IT/), il progetto di Enel su 23 impianti termoelettrici in Italia fuori produzione la cui destinazione futura sarà decisa in collaborazione con i territori nel segno dell’innovazione e della sostenibilità ambientale.
L’accordo firmato prevede che Regione Umbria ed Enel, mettendo a disposizione le rispettive strutture, sviluppino ogni forma di sinergia possibile per sostenere la progettualità necessaria a promuovere lo sviluppo e la riqualificazione delle aree interessate. Per quanto attiene la centrale di Bastardo, l’Azienda si impegna a promuovere un concorso di progetti, che sarà presentato ufficialmente a fine novembre 2016, utile all’acquisizione di progetti di reindustrializzazione e riqualificazione la cui valutazione sarà effettuata in collaborazione con le rappresentanze istituzionali in relazione alla sua sostenibilità economica, ambientale e sociale.
Per quanto concerne la centrale di Pietrafitta, Enel conferma di dare al momento continuità produttiva all’impianto a ciclo combinato, la cui attività è ovviamente legata al più generale contesto energetico del sistema Paese, mentre per le sezioni turbogas PF 3 e PF4 l’azienda si impegna a ricercare ogni forma di collaborazione e confronto con le istituzioni e la popolazione locale, al fine di individuare una vita futura del sito che costituisca un valore aggiunto per l’intero territorio.
La Regione Umbria, nel quadro di un programma di ristrutturazione e riconversione, metterà a disposizione tutta la strumentazione disponibile a supporto delle iniziative che saranno poste in essere. I Comuni di Gualdo Cattaneo e di Piegaro, così come quelli rispettivamente confinanti di Giano dell’Umbria e Panicale e le Parti sociali, avranno un ruolo importante nella definizione del percorso.
A questo proposito Regione ed Enel hanno istituto un Comitato Tecnico composto da un rappresentante della Regione Umbria, un rappresentante di Enel, un rappresentante del Comune di Gualdo Cattaneo ed un rappresentante del Comune di Piegaro, con il compito di predisporre e coordinare le attività successive e conseguenti alla stipula del presente Accordo Quadro, che costituisce la cornice di un successivo Accordo di Programma in cui, nel rispetto delle finalità istituzionali delle parti, del presente Accordo Quadro e della normativa vigente, saranno puntualmente definiti i progetti, i tempi, le risorse e le modalità attuative del Piano di riconversione e rilancio delle aree interessate dal progetto Futur-E. L’Accordo di Programma verrà stipulato entro il 30 giugno 2017 e avrà validità di 3 anni.
Entrando nel merito dell’Accordo, la presidente Marini ha evidenziato come “Enel abbia voluto gestire la reindustrializzazione di questi siti in piena collaborazione con la Regione Umbria, governando così insieme i processi di cambiamento industriale delle aree coinvolte. Un lavoro comune – ha sottolineato – che, tenendo conto delle aspettative delle comunità locali, ha la finalità di trasformare aree dismesse in nuove risorse, diverse dagli impianti per la produzione di energia, ma non di minore valore. L’affiancamento di Enel in questo processo – ha aggiunto – per le competenze messe a disposizione, anche nella ricerca e attrazione di investitori nazionali ed internazionali, vanno incontro alle migliori aspettative dei territori interessati, su cui appoggiare anche strumenti della programmazione regionale. Questo quadro complessivo – ha concluso Marini – verrà ora declinato in tappe operative che vedranno il coinvolgimento dei soggetti territoriali”.
Critico il capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio regionale, Marco Squarta, secondo cui il protocollo è caratterizzato da una “straordinaria assenza di contenuti” e 51 lavoratori della centrale di Bastardo “dovranno lasciare l’Umbria perché l’azienda ha deciso di metterli in mobilità”. “Vaghi progetti di reindustrializzazione e riqualificazione”, ha commentato Squarta.
La replica di Enel non si è fatta attendere: “nessun dipendente della centrale di Bastardo verrà messo in mobilità”. L’azienda – è detto nel comunicato – “non farà ricorso ad alcun ammortizzatore sociale e i dipendenti rimarranno tutti in servizio all’interno del Gruppo Enel, dando priorità alla permanenza del posto di lavoro nel perimetro regionale dell’Umbria, dove Enel mantiene una forte presenza e molti progetti di sviluppo nel segno dell’innovazione tecnologica e della sostenibilità ambientale”.

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