
La centrale di Bastardo si avvia alla chiusura anticipata. Il grido d’allarme viene lanciato dalla segreteria regionale della Uiltec che, in una nota, ripercorre le tappe che stanno portando allo smantellamento del sito. “Oggi – scrive Doriana Gramaccioni della segreteria Uiltec – il sindaco del Comune di Gualdo Cattaneo ha convocato una riunione di giunta, con carattere d’urgenza, per deliberare ed indirizzare con voto favorevole l’accordo quadro, inviatogli dalla Regione dell’Umbria, dal quale si evince in modo chiaro la chiusura anticipata dell’Impianto termoelettrico a carbone denominato di Bastardo, decretando di fatto la sua chiusura immediata e l’abbandono del Sito da parte di Enel,una multinazionale, che garantisce occupazione di qualità al territorio”. Una decisione che arriva – a detta della Uiltec – “senza aver di fatto promosso nessuna concertazione e/o confronto con le organizzazioni confederali e di categoria”.
A tal proposito la sigla sindacale ricorda che il 9 febbraio si è tenuta una riunione con il vicepresidente della Regione dell’Umbria Fabio Paparelli, alla presenza di Enel, delle organizzazioni confederali e di categoria dell’Umbria e dei sindaci dei territori interessati (oltre a Gualdo Cattaneo c’è in ballo anche il destino della centrale di Pietrafitta ndr.) “dove la Regione – dice la Uiltec – prendeva l’impegno di aprire con Enel un confronto per discutere essenzialmente di piani e progetti di sviluppo per i siti umbri di generazione, prima di parlare di qualsiasi ipotesi di dismissione e/o ridimensionamento. Dopo questa riunione, a garanzia di tale impegno la Regione riguardo il sito della Centrale di Bastardo – continua la Uiltec – proponeva l’istituzione immediata di una apposita commissione tecnica composta da Regione, Enel, Comune di Giano dell’Umbria, Comune di Gualdo Cattaneo e da un tecnico di Sviluppumbria”.
Da febbraio si arriva a fine aprile quando le organizzazioni sindacali di categoria Filctem-Flaei-Uiltec hanno chiesto un incontro urgente alla Presidente della Regione in quanto Enel con un documento presentato alle segreterie nazionali di categoria confermava la chiusura definitiva dell’impianto di Bastardo entro il 31 dicembre 2016 e un forte ridimensionamento dell’organico della Centrale di Pietrafitta.
Doriana Gramaccioni parla di “impegni disattesi” da parte delle istituzioni per quanto riguarda l’istituzione della commissione e di “richiesta totalmente ignorata” per quanto riguarda l’incontro urgente.
Si arriva quindi ad oggi con la decisione del Comune di Gualdo Cattaleo e la Regione che, secondo la Uiltec, sanciscono “l’immediata chiusura della centrale di Bastardo e in prospettiva quella di Pietrafitta”.
Doriana Gramaccioni incalza: “Sia il Comune di Gualdo, che la Regione procedono in modo unilaterale, incuranti delle pesanti ripercussioni che tali decisioni comporteranno in termini occupazionali e di indotto rischiando solo di favorire gli interessi di pochi a scapito di progetti che favorirebbero l’intera comunità. “Tutto ciò ancora una volta si consumerà sulla pelle di tutti i lavoratori – dice la Uiltec – quelli di Enel, che non potranno essere ricollocati nel perimetro della Regione Umbria, dato che ci sono disponibili solo 20 posti a fronte di 66 esuberi dalla centrale di Bastardo e 18 dalla centrale di Pietrafitta e che quindi saranno obbligati ad andare a lavorare fuori Regione. Quelli delle ditte esterne che lavorano all’interno del Sito che verranno licenziati o messi in cassa integrazione. Quelli dell’indotto che non avranno più il lavoro generato dalla presenza del sito e dei lavoratori tutti”.