Ha sollevato un vespaio di polemiche, e posizioni opposte tra loro, il metodo di assegnazione a sorte delle prime 20 casette ai terremotati di Norcia. Questa mattina due parlamentari Pippo Civati e Beatrice Brignone hanno presentato un’interrogazione parlamentare. “E’ giusto utilizzare il metodo dell’estrazione a sorte per risolvere l’emergenza abitativa dei terremotati? In questi giorni le popolazioni colpite dal sisma – dicono i due parlamentari – stanno forse affrontando il momento più duro a causa dei disagi dovuti a neve e maltempo e per questo è necessario trovare soluzioni urgenti e indifferibili per consentire a tutti i cittadini di poter affrontare l’inverno rigido in corso. E questo diritto non può essere assolutamente affidato alla sorte”. Civati e Brignone esprimono tutta la loro perplessità e “sconcerto”.
“Il metodo del sorteggio – spiegano gli esponenti di Possibile – è stato il seguente: il nucleo familiare doveva essere rappresentato da una sola persona, il sorteggio è stato effettuato dividendo i richiedenti in due gruppi, in base alla superficie delle strutture abitative. Non sono stati presi in considerazione al momento dei sorteggiati i nuclei familiari con 5 o più componenti, in quanto non sono previsti in quest’area moduli da 80 mq. Nel frattempo, la popolazione priva di moduli d’emergenza è costretta a ripararsi dal freddo nei container collettivi da 48 posti, con bagni e zona giorno in comune. Ci pare un modo di procedere alquanto iniquo e improvvisato e per questo abbiamo presentato un’interrogazione urgente ai ministri competenti, chiedendo anche un intervento in Parlamento del Commissario straordinario Vasco Errani”.
Di parere opposto il capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale, Raffaele Nevi che esprime “la più sentita vicinanza al sindaco di Norcia, Nicola Alemanno, che sta subendo attacchi incredibili solo per aver applicato l’unico criterio possibile, quello del sorteggio tra chi ha gli stessi diritti. Ciò, fra l’altro – dice Nevi – per accelerare le procedure di assegnazione attraverso il solo modo possibile nel momento in cui non sono ancora disponibili il 100 per cento delle case. Ancora qualcuno non ha capito – conclude Raffaele Nevi – che non si specula sulle disgrazie e che occorre la massima collaborazione tra tutti i livelli istituzionali, tra Comuni e Regione, Protezione civile, Forze dell’ordine e Vigili del fuoco, che ringrazio a nome del gruppo regionale di Forza Italia”.
Di segno contrario Marco Cecconi, capogruppo in consiglio comunale a Terni di Fratelli d’Italia, che in un post su facebook scrive: “Katiuscia Marini, Vasco Errani, Matteo Renzi, Paolo Gentiloni e tutta la banda andateci voi a Norcia ed Amatrice a fare l’estrazione!!! Vergogna!!!”
Contro l’estrazione a sorte si posiziona anche la Lega Nord con il senatore Stefano Candiani e i consiglieri regionali Emanuele Fiorini e Valerio Mancini che parlano di “ultima umiliante beffa sulla pelle delle famiglie colpite dal terremoto”. “Per questo oggi – scrivono in una nota – abbiamo voluto sollevare la questione anche a livello parlamentare. Tutti ricordiamo le promesse fatte dall’Ex Premier Renzi nel corso della campagna elettorale per il Referendum, ma la realtà è ben diversa e certifica la gestione fallimentare dell’emergenza da parte del Governo, dei vertici della Protezione Civile e del Commissario straordinario per la ricostruzione Vasco Errani. Di fronte a questo, invece che prendere atto della situazione e fare una seria autocritica, si è preferito l’ennesima “spettacolarizzazione” e strumentalizzazione della vicenda, con tanto di messa in onda del sorteggio. Amministrare significa, prima di tutto, assumersi la responsabilità delle scelte (anche di quelle impopolari). Non entriamo nel merito dei criteri che sarebbe stato possibile adottare per l’assegnazione: dai tempi di presentazione della domanda alla presenza di minori e/o anziani all’interno dei nuclei familiari. Qualsiasi criterio sarebbe stato migliore di questa vera e propria “abdicazione” dal proprio ruolo. In questi mesi di costante presenza sul territorio – continuano Candiani, Fiorini e Mancini – abbiamo toccato con mano il senso di abbandono da parte dello Stato che cittadini ed imprese continuano a vivere. Lentamente, l’incredulità e la rabbia di fronte ad una gestione dell’emergenza che ha dovuto poggiare in massima parte sulle iniziative spontanee di enti, associazioni e semplici cittadini, sta lasciando il posto ad una sorta di rassegnazione che, a Norcia come in altre località colpite dal sisma, fa sembrare normale ciò che in uno stato degno di questo nome normale non può essere: le istituzioni devono garantire la dignità di tutti i cittadini, è il caso di dirlo..anche di quelli meno fortunati”.