
Sulla questione dei canoni idroelettrici “non è chiaro se la giunta regionale abbia adottato criteri e modalità preordinate alla concessione di contributi, per garantire trasparenza e mettere tutti i Comuni interessati nelle stesse condizioni”. Lo dice l’ufficio legislativo del consiglio regionale che, su richiesta della seconda commissione, ha redatto un parere. Sulla scorta del documento dell’ufficio legislativo, la seconda commissione ha deciso di rinviare all’unanimità la discussione e il successivo parere sull’atto della giunta regionale relativo agli “interventi a favore degli enti locali interessati dalle attività degli impianti di grandi derivazioni di acque pubbliche ad uso idroelettrico e all’approvazione dello schema di protocollo di intesa tra la Regione Umbria ed il Comune di Terni”. Prima di votare il rinvio il presidente della seconda commissione ha informato i consiglieri regionali di non aver ricevuto risposta alla lettera con cui chiedeva alla presidente della Giunta di avere chiarimenti sull’atto in discussione, mentre “i sindaci di Ferentillo, Montefranco, Polino, Alviano, Baschi e Montecchio – ha rimarcato il presidente Brega – hanno manifestato interesse a conoscere le modalità attraverso cui essere coinvolti nelle procedure di assegnazione dei contributi: tutti elementi che, uniti al documento dell’Ufficio legislativo, dimostrano ulteriormente l’esigenza di fare chiarezza e trasparenza sulla procedura adottata”.
Sulla questione il capogruppo di Forza Italia, Raffaele Nevi, era intervenuto già nei giorni scorsi. Nevi in particolare aveva posto l’accento sull’articolo 10 della legge regionale 3/2016 in cui si parla “di enti locali cui afferiscono le attività degli impianti idroelettrici”, “quindi – aveva spiegato Nevi – non solo i Comuni dove insistono gli impianti” sarebbero i beneficiari dei contributi.
La commissione quindi ha posto uno stop al parere chiedendo alla Regione chi sono i soggetti beneficiari, con quali criteri sono stati individuati, quali sono i progetti.