
La rincorsa dell’Italia alla ricerca dell’autosufficienza energetica, imposta dalla drammatica situazione con la guerra tra Russia e Ucraina e il caro bollette che sta mettendo a dura prova i bilanci delle famiglie e delle imprese locali, spinge a una riflessione anche in Umbria. “In tempi non sospetti – dice il segretario generale della Uiltec Doriana Gramaccioni – avevamo sollecitato le istituzioni a ragionare su un piano di riconversione industriale serio per la ex centrale a carbone Pietro Vannucci di Gualdo Cattaneo. A disposizione c’erano i fondi per il phase-out dal carbone previsto da Enel nel suo piano industriale 2020-2022, circa 14,4 miliardi di euro e i canali di finanziamento previsti dal governo e dalla comunità europea già utilizzabili per la decarbonizzazione del sito. Non solo non siamo stati ascoltati, ma abbiamo assistito al totale disimpegno di Enel a Gualdo Cattaneo”.
“Come Uiltec Umbria – ricorda ancora il segretario generale Doriana Gramaccioni – ci siamo battuti per anni per salvare e dare una prospettiva futura e concreta alla centrale, oggi in fase di dismissione. La questione della indipendenza energetica dell’Italia riporta alla mente la nostra battaglia per quel polo. Sarebbe troppo facile per noi, dire oggi, “lo avevamo detto”, ma è ovvio che la necessità dell’Italia di trovare nuovi canali di approvvigionamento riporta per noi l’attenzione sull’ex centrale Enel e sui nostri appelli inascoltati. Avevamo visto lungo quando a fine 2020, avevamo manifestato alle istituzioni le nostre perplessità sul progetto di riconversione presentato da Enel ed avevamo invece prontamente sollecitato l’interessamento degli enti locali a convogliare sforzi e risorse verso questa area”.
Oggi la Uiltec lancia l’ennesimo appello alla Regione e al Comune di Gualdo Cattaneo, per promuovere un tavolo negoziale e partecipativo per tentare di riprendere quel treno che sembra ormai passato. “Il nostro Paese sta ragionando su un nuovo modello di approvvigionamento di energia e l’Umbria non può restare fuori da questo ragionamento – aggiunge il segretario Gramaccioni – da qui l’appello alle istituzioni affinché riaprano un tavolo di confronto e istituiscano subito come promesso, (ma mai fatto in pratica ) una cabina di regia composta da Regione, Parti Sociali e dal Comune di Gualdo Cattaneo per mettere in campo un vero progetto di reindustrializzazione del sito prima di avventurarsi in nuovi e inesplorati progetti (vedi l’idrogeno).
Serve promuovere una politica energetica concreta che dia prospettive serie alle imprese del territorio e a quelle che potrebbero investire su esso, nonché un sostegno alle famiglie già provate da crisi e pandemia”.