
TERNI – “Nella seduta di consiglio comunale di lunedì 7 novembre, il Partito Democratico ha approvato il via libera alla svendita dell’Asm”. Lo sostiene Thomas De Luca, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle secondo cui “l’atto così votato, come successo ad esempio per l’affidamento dei parcheggi di superficie a Terni Reti, costituisce il passe-partout per azioni esecutive da parte della giunta già in data odierna. Quello che è accaduto lunedì – continua De Luca – costituisce il completamento del processo di privatizzazione già segnato dal piano di razionalizzazione delle partecipate che prevedeva la possibilità di cessione del 40%. Ci si nasconde dietro a giochi di parole, controsensi e bi-pensiero. Svendere per rafforzare, privatizzare per difendere la proprietà pubblica. C’è solo la parola “privatizzazione” per descrivere il processo che sposta il controllo di acqua, gestione dei rifiuti e infrastrutture strategiche dalle mani dei cittadini ternani alle multiutility del partito”.
Thomas De Luca sostiene che “ad essere interessato all’acquisto sia uno dei quattro player italiani: il gruppo Hera. Come? Attraverso un processo di vendita diretta o di aggregazione con la multiutility delle Marche, la Marche Multiservizi SpA che è per il 49,59 per cento di proprietà di Hera. Il governo 5 stelle a Roma rende “instabile” la governance e il controllo del Partito Democratico su Acea e per questo la conca terra di confine è il primo avamposto della nuova “era” di Hera. Tutto – continua l’esponente grillino – si incrocia perfettamente con il nuovo disegno macroregionale della Marini, Toscana-Umbria-Marche spazio vitale su cui vantare il diritto di un legittimo controllo territoriale”.
Di svendita di Asm parla anche Marco Cecconi, consigliere comunale di Fratelli d’Italia. “Le contraddittorie risposte dell’assessore Bucari all’atto di indirizzo con il quale ho chiesto che la pubblica illuminazione non venga sottratta all’Asm – dice Cecconi – confermano il pressapochismo di una gestione che rischia di abbandonare l’azienda alla deriva del depauperamento e della svendita”.
E intanto l’assessore alle partecipate, Piacenti d’Ubaldi, replica ai grillini: “Non è che da una forza politica che sostiene convinta il complotto dei frigoriferi (il riferimento è alle polemiche sul sindaco di Roma ndr.) sia lecito aspettarsi molto di più – dice Piacenti D’Ubaldi – ma i futuri scenari dipinti dai grillini di Terni su Asm sono da racconto di fantascienza. Accantonati i tentacoli di Acea, ora che Acea risponde a un loro sindaco, i grillini chiamano in ballo nuove società, nuovi gruppi, per i quali ci sarebbero già accordi di vendita per Asm. Tutti coloro che hanno un minimo di dimestichezza con le procedure amministrative – norme a garanzia dei beni pubblici tra cui Asm – sanno perfettamente che ogni percorso che riguardi Asm deve essere ad evidenza pubblica e che non è possibile dar luogo ad accordi di tipo privatistico.
La posizione dei Cinque stelle di Terni su Asm è di pura conservazione – continua l’assessore – di mantenimento di una azienda esclusivamente comunale, così da non essere in grado in grado di crescere dimensionalmente al di fuori del territorio comunale e di competere su un mercato nazionale. Un congelamento che nel giro di qualche anno porterebbe l’azienda ad essere fagocitata o comunque non più competitiva. L’Amministrazione Comunale di Terni – dice ancora d’Ubaldi – ribadisce di essere favorevole non ad una privatizzazione di Asm ma ad una apertura del capitale per un rafforzamento industriale e finanziario, in un ambito di garanzie per il bene pubblico e per i lavoratori”.