
I carabinieri del Noe hanno sequestrato l’ex centrale di Pietrafitta e il terreno limitrofo. Si tratta di un provvedimento preventivo, disposto dal gip del tribunale di Perugia su richiesta della procura. Il sequestro, eseguito dai militari del nucleo operativo ed ecologico con la collaborazione le stazioni carabinieri di Piegaro e Panicale e dei tecnici Arpa, ha interessato anche un’area di circa tre ettari nei pressi del lago artificiale di Piegaro e di tre pozzi nei comuni di Panicale (a Tavernelle) e di Perugia. in esecuzione di un decreto emesso dal gip del tribunale di Perugia, su richiesta della locale procura della Repubblica.
Il provvedimento è stato notificato ai proprietari dei terreni e ai legali rappresentanti della Valnestore spa e di Enel spa. Il decreto, secondo quanto riferiscono i militari del Noe, scaturisce dalle ulteriori attività ispettive e dai primi risultati analitici ottenuti con il campionamento delle acque sotterranee e superficiali – svolto da Arpa e Asl – che hanno consentito di accertare la presenza di problemi di natura ambientale legati al superamento delle “concentrazioni delle soglie di contaminazione” e alla presenza di rifiuti abbandonati all’interno della ex centrale Enel.
L’attività investigativa lo scorso 15 giugno aveva già portato al sequestro delle due macroaree dell’ex bacino
minerario utilizzato per l’estrazione della lignite e di due pozzi situati a Tavernelle e all’interno della ex centrale di Pietrafitta.