
L’Ast chiede i danni alle aziende coinvolte nell’inchiesta Acciaio Sporco che a giugno 2016 portò all’arresto di otto persone, da parte del corpo forestale, con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni di Ast. Dalle indagini erano emerse numerose irregolarità, legate alle attività del parco rottami Ast, che sarebbero avvenute nel tempo: sarebbero stati passati per buoni e venduti all’azienda dei rottami ferrosi di qualità, in realtà, decisamente scadente.
Acciai Speciali Terni lo scorso 23 dicembre 2016 ha intrapreso un’azione civile nei confronti della Metal Group spa e della sua controllata Metal Inox Centro srl “per ottenere – precisa l’azienda – il risarcimento dei considerevoli danni patiti in conseguenza della sistematica e duratura truffa commessa dalle medesime società fornitrici, stimati nella misura iniziale di 70 milioni di euro”.
L’Ast aveva già licenziato i propri dipendenti infedeli che, per quanto noto alla società, risultavano anche coinvolti nella medesima attività fraudolenta. La causa civile è incardinata presso il Tribunale di Terni. Inoltre lo scorso 23 gennaio, l’Ast ha proposto citazione in opposizione avverso decreto ingiuntivo nei confronti della Ongis Metal Fer spa (altra società facente parte del gruppo capeggiato dalla Metal Group spa), nonché contro la stessa Metal Group, per risarcimento danni quantificati inizialmente nella misura di 15 milioni di euro. “Acciai Speciali Terni – fa sapere ancora l’azienda – non esiterà a perseguire ogni azione, nelle sedi più opportune, contro gli individui e le società responsabili della suddetta frode, in modo da salvaguardare e rafforzare l’immagine di competenza ed efficienza della società, leader nella produzione di acciaio inossidabile”.