ASSISI- Una scuola rivolta sia ai giovani dell’ultimo anno delle scuole superiori, sia agli studenti universitari che insegni come fare impresa, come diventare imprenditori. Lo ha annunciato il presidente di Confindustria Umbria, Antonio Alunni, nel suo intervento all’assemblea annuale dell’associazione degli industriali ad Assisi, a cui ha preso parte anche il numero uno della confederazione Vincenzo Boccia.
“Solo gli imprenditori possono insegnare ai giovani come si può diventare imprenditori. La bellezza dell’impresa, ma anche le difficoltà, la fatica, che essi dovranno affrontare se diventeranno imprenditori. Noi – ha proseguito Alunni – vogliamo insegnarlo ai giovani che non sono figli di imprenditori e quindi non hanno l’opportunità di essere educati dall’esempio dei genitori. L’impresa è un mondo aperto, e noi vogliamo aprirlo sempre di più nella realtà della nostra regione”.
“Il presidente Antonio Alunni ha svolto una relazione dalla quale emerge, giustamente, l’orgoglio dell’industria nei processi di innovazione, modernizzazione, sviluppo e crescita del Paese e, dunque, della nostra regione – ha detto nel suo intervento la presidente della Regione, Catiuscia Marini – Ho sottolineato ‘giustamente’ in quanto l’industria non è parte dei problemi dell’economia e della società italiana, ma la soluzione, in quanto rappresenta uno dei grandi fattori per sostenere la crescita ed il lavoro”.
La presidente Marini ha fatto riferimento alla “responsabilità comune” sia dell’impresa, che dei lavoratori, delle istituzioni e di tutta la società rispetto al tema di “come affrontare e sostenere il cambiamento” che è particolarmente forte in questo tempo e di “come essere in grado di generare prodotti, ricchezza e lavoro”.
“Questi anni – ha detto – ci hanno posto di fronte la sfida del cambiamento, sia nella declinazione della crisi, con il carico di questioni sociali ed economiche ancora oggi aperte come la disoccupazione, la deindustrializzazione, la perdita di lavoro e di imprese; sia – e paradossalmente – rispetto all’opzione della forte carica di innovazione, di più ricerca scientifica, più tecnologia che ci ha imposto la sfida di ‘Industria 4.0’. Ci siamo trovati, in sostanza, di fronte alla duplice sfida di affrontare per un verso una grave crisi economica, e per l’altro sostenere contemporaneamente i processi di innovazione e crescita”.
In un altro passaggio la presidente Marini, riferendosi anche alle recenti dichiarazioni del Presidente nazionale di Confindustria Vincenzo Boccia sull’Europa, ha affermato che “abbiamo bisogno di più Europa. Un’Europa che deve essere riformata, cambiata, modernizzata, avvicinata alla dimensione quotidiana delle persone, delle imprese, delle istituzioni locali”. Ed ha quindi ricordato di essere ormai giunta ad un anno e mezzo del termine del suo mandato istituzionale alla guida della Regione: “sapete con quanta attenzione ho seguito i fondi strutturali, la politica di coesione, quella agricola e le prospettive di bilancio dell’Unione Europea. Posso dire che è falso dire che tenendoci i fondi che versiamo al bilancio UE possiamo fare le stesse cose. Ecco perché continuerò a seguire con grande attenzione la fase di negoziato per la nuova programmazione 2021/2027, anche in funzione dell’importanza che avrà per le imprese. Siamo amministratori del territorio e sappiamo bene che senza imprese – ha concluso – non abbiamo futuro”.