NARNI – Un nuovo impianto produttivo dell’Alcantara è stato inaugurato venerdì a Nera Montoro. La struttura fa parte di una prima tranche dell’investimento da oltre 100 milioni di euro programmato tra il 2017 e il 2018.
Al taglio del nastro erano presenti il presidente e ad di Alcantara, Andrea Boragno, e le istituzioni locali, il ceo di Toray Industries – principale azionista di Alcantara -, Akihiro Nikkaku, e l’ambasciatore del Giappone in Italia, Keiichi Katakami.
Con il nuovo impianto arrivano anche nuove assunzioni: a partire da questo mese saranno assunte 20 persone tra operai, ricercatori, processisti e tecnici specialisti in sostenibilità, sicurezza e ambiente, qualità, recupero energetico ed economia circolare. L’obiettivo è di arrivare entro il 2023 a circa 800 (+35%) dipendenti.

“Quella di oggi – ha detto la presidente Marini intervenendo all’inaugurazione – una giornata di particolarmente importanza per l’intera Umbria. A nome della Regione, facendomi interprete anche delle comunità, di cittadini, lavoratori e imprese esprimo la nostra gratitudine per il piano di espansione portato avanti così come l’orgoglio di ospitare a Narni, in Umbria, l’unico polo produttivo al mondo di alcantara, un prodotto di qualità realizzato da maestranze italiane e del nostro territorio, sempre più impiegato in applicazioni industriali, dall’automotive ai settori più tecnologici”.
“Questo ampliamento – ha detto la presidente – permette di rafforzare la capacità produttiva e fare nuove assunzioni: è un elemento rilevantissimo e che dà fiducia dopo anni, per il sistema Italia e per l’Umbria, di difficoltà ad accompagnare il processo di ripresa. La presenza del presidente di Toray, così come quella degli altri azionisti, dell’ambasciatore del Giappone che è qui per la prima volta in Umbria, stanno a dimostrare l’importanza di questa giornata e l’attenzione che viene rivolta allo sviluppo di questa attività industriale, e allo sviluppo sostenibile”.

“La realtà produttiva di Alcantara – ha aggiunto – dimostra che è possibile fare e usare la chimica, innovando e facendo ricerca. Abbiamo sempre immaginato che l’Umbria, e in particolare questo territorio, possa essere il cuore industriale pulsante del nostro Paese, avendo come valore irrinunciabile la compatibilità ambientale e questa industria conferma come possa avvenire, con investimenti che ampliano la capacità produttiva e riducono allo stesso tempo l’impatto sull’ambiente, ribadendo l’impegno sul fronte della sostenibilità”.